Respira, respira, un respiro profondo.
C'è il rischio di affogare, calma.
Smettila di boccheggiare: ricordati di respirare.Alle porte di questa nuova sessione estiva non posso far altro che prendere un respiro.
Sono in momenti come questi che la tensione si fa così palpabile che rende necessaria una via d'uscita, una valvola di sfogo, e perché non rilasciando a cascata parole, apparentemente prive di un motivo?
Necessità, bisogno, esigenza.
Avendo passato molto tempo lontano da qui, mi è balenata in testa l'idea di intervallare sporadici interventi su neurofigaggini (colpa mia, avrei diverse cose da raccontare ma mai il tempo per organizzarli in un discorso lineare) a personali flussi di coscienza liberi, senza limiti né imposizioni ma solo per il gusto di farlo: presente James Joyce?
Ecco, uno sviluppo così, magari un pò più comprensibile.
Ok, ora non boccheggio più. Ho ripreso un buon ritmo eupnoico.
E via, il flusso parte: ansia, schemi, rigidi programmi, l'estate dalla finestra..ma tempo per pensare ne abbiamo?
Voglio dire, liberare qualsiasi blocco e gustarci l'intricato mondo della nostra mente, libera e vera, ci è concesso in un contesto di vita frenetico e senza via di scampo?
E via, il flusso parte: ansia, schemi, rigidi programmi, l'estate dalla finestra..ma tempo per pensare ne abbiamo?
Voglio dire, liberare qualsiasi blocco e gustarci l'intricato mondo della nostra mente, libera e vera, ci è concesso in un contesto di vita frenetico e senza via di scampo?
Sono convinto che ciascuno si debba impegnare per ritagliarsi ogni giorno una fettina di tempo e..pensare. Sì, pensare. Non lo facciamo. Ci preoccupa di più 'l'agire'. Ma tutto questo 'fare', confessiamolo, è il più delle volte un coacervo di azioni meccaniche, che proseguono nel loro moto per forza di inerzia, E invece dovremmo tutti recuperare un legittimo spazio per ragionare, riflettere, considerare, meditare, ponderare, rimuginare, scervellarci, speculare.
Gli antichi romani parlavano di otium, termine che oggi ha assunto un significato negativo, di cui allora comprendevano il valore. Bertrand Russel, il famoso filosofo inglese, scrisse persino una raccolta di saggi, Elogio dell'ozio, e ancora A. Einstein affermò che l'immaginazione è più importante della conoscenza.
Un pò di tempo per noi quindi? Giusto per liberarci dalla rigidità che spesso limita le nostre vite?
Io lo farei, o almeno voglio provarci.
Gli antichi romani parlavano di otium, termine che oggi ha assunto un significato negativo, di cui allora comprendevano il valore. Bertrand Russel, il famoso filosofo inglese, scrisse persino una raccolta di saggi, Elogio dell'ozio, e ancora A. Einstein affermò che l'immaginazione è più importante della conoscenza.
Un pò di tempo per noi quindi? Giusto per liberarci dalla rigidità che spesso limita le nostre vite?
Io lo farei, o almeno voglio provarci.